Un incontro per riflettere sul valore della conservazione degli edifici storici liberati dall’umidità di risalita
Tra i luoghi di culto più apprezzati e visitati di Roma figura la meravigliosa Chiesa di Sant’Agnese in Agone, costruita in Piazza Navona, nel posto in cui, secondo la tradizione cristiana, la giovane Agnese subì il martirio, durante le persecuzioni di Diocleziano. Negli anni la struttura ha subito numerosi lavori di ricostruzione. Dopo l’oratorio realizzato nell’VIII secolo, la Chiesa fu ricostruita sotto Innocenzo X nel 1652, dapprima dall’architetto Girolamo Rainaldi, poi dall’architetto Francesco Borromini.
La Cripta è l’unica parte superstite della costruzione originale, vi si accede dall’omonima Cappella attraverso la scala posta sulla destra dell’Altare. Articolata in tre ambienti ipogei, ricavati dalle aule dello Stadio dell’imperatore Domiziano, la Cripta ha sempre subito gli effetti aggressivi dell’umidità di risalita, causata dall’incontrollabile idrografia del sottosuolo della città, che ha provocato la perdita di parte degli affreschi, raffiguranti la vita e il martirio della giovane Agnese.
Già nel 1653 il Borromini, subentrato nella direzione dei lavori, dopo i dovuti accertamenti, provvide ad un primo risanamento degli ambienti compromessi dall’umidità. A causa dei frequenti allagamenti, la Cripta fu restaurata nuovamente nel 1885 e ancora molti altri interventi di ripristino si sono succeduti fino ai giorni nostri, ma senza grandi risultati.
Nel 2017 su iniziativa dell’ing. Luca Mazzola, Presidente Onorario di EMASST, affiancato da Monsignor Paolo Schiavon, Rettore della Chiesa di Sant’Agnese in Agone, parte un nuovo progetto di restauro, che pone come condizione prioritaria e necessaria – affinché i lavori di ripristino non siano vani – la risoluzione del problema dell’umidità. Grazie alla realizzazione di uno speciale impianto di trattamento microclimatico, l’umidità ambientale raggiunge oggi uno stato di equilibrio, garantendo anche la sanificazione dell’aria, ma tutto ciò non sarebbe comunque stato risolutivo senza aver prima posto fine al fenomeno dell’umidità di risalita. Risultato che viene finalmente raggiunto nel 2020, con l’installazione della Tecnologia a Neutralizzazione di Carica CNT. A deumidificazione avanzata, nel 2022, iniziano i lavori di recupero ad opera della restauratrice Rita Rivelli, che insieme al suo team si adopera per riportare la Cripta al suo splendore originario.
Il percorso scientifico e la ricerca applicata del Gruppo di ricerca del CNT- APPs su un gran numero di cripte in Italia, quali la Cripta di San Zeno a Verona, e ancora Sant’Ambrogio a Milano, hanno rappresentato la garanzia della riuscita anche per la Cripta di Santa Agnese.
Si parlerà di questo il 26 settembre, alle ore 10:30, in occasione del laboratorio di verifica che vedrà la partecipazione di vari esperti, riuniti per riflettere sul valore della conservazione degli edifici storici liberati dall’umidità di risalita con la Tecnologia a Neutralizzazione.
Interverranno in un confronto tecnico e scientifico sul tema dell’umidità di risalita capillare: Daniela Esposito, Direttrice del Dipartimento di Storia Disegno e Restauro dell’architettura Università Sapienza di Roma, Manlio Montuori, Università di Ferrara, Elena Gigliarelli, CNR/ISPC, Ilaria Catapano, CNR/ IREA, Maria Teresa Jaquinta, Segretario Generale Icomos Italia, Maria Adelaide Ricciardi, Direzione Generale Educazione e Ricerca MiBAC, Eduardo Caliano, Presidente CODIS.
In occasione dell’incontro si terrà una breve commemorazione del Prof. Giovanni Carbonara, architetto e professore di Restauro architettonico presso la “Sapienza”, Università di Roma, scomparso lo scorso febbraio. È stato uno dei più grandi maestri del restauro architettonico, capofila della “Scuola romana” del restauro, il quale aveva definito la Tecnologia a Neutralizzazione di Carica CNT «l’innovazione del secolo per il restauro e l’edilizia».
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