La sede di Roma del Centro internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali ha visto l’installazione del sistema Domodry nel 2016 e la verifica dei risultati nel 2018.
Descrizione intervento
L’edificio, sito su via San Michele nei pressi del Tevere, fu costruito intorno al XVII secolo e negli anni è stato sottoposto a diversi lavori di ristrutturazione. Il contatto diretto con i terreni di fondazione, la scarsa ventilazione dei locali e la non adeguata traspirabilità dei materiali applicati alle superfici murarie erano all’origine dei fenomeni di risalita capillare che interessavano i muri perimetrali e divisori dell’intero piano terra. La presenza di umidità ascendente si manifestava attraverso fenomeni di degrado quali esfoliazione della pellicola pittorica, fessurazioni e rigonfiamenti dell’intonaco, diffuse efflorescenze.
L’ispezione termografica svolta in fase di installazione aveva evidenziato la presenza di discontinuità termiche lungo lo sviluppo verticale delle murature causata da una distribuzione anomala dell’acqua all’interno della superficie. I termogrammi mostravano un fronte umido che, a seconda delle zone, aveva raggiunto altezze variabili da 1,0m a 1,80m dal pavimento. A fronte della presenza del fenomeno di umidità ascendente si è deciso di monitorare il processo di asciugatura delle murature oltre che in maniera qualitativa, attraverso la comparazione di termogrammi, anche in maniera quantitativa, attraverso la misurazione del contenuto umido nelle murature. Pertanto già in fase di installazione dei dispositivi sono state eseguite prove ponderali, secondo la metodologia indicata dalle norme UNI 11085, in corrispondenza delle murature perimetrali.
L’intervento ha previsto l’installazione di n. 1 apparecchio CNT® Domodry® con raggio di azione sferico di 15m.

Evidenze conclusive
L’ispezione termografica condotta nell’edificio ha evidenziato la sostanziale scomparsa delle anomalie termiche lungo lo sviluppo verticale delle pareti sia rispetto alla mappatura iniziale, contestuale all’installazione dell’impianto a neutralizzazione di carica, sia rispetto alla verifica finale.
Le misurazioni ricavate dalle prove ponderali, confrontate con i dati iniziali, hanno registrato una notevole diminuzione del contenuto umido medio nelle murature.
Al completamento dell’intervento di risanamento si è reso possibile sostituire le superfici ammalorate mediante posa in opera di materiali adatti a garantire la traspirabilità degli elementi costruttivi.
